La ragazza dai due volti by Kathryn Croft

autore:Kathryn Croft [Croft, Kathryn]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858950661
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2016-06-22T16:00:00+00:00

Non appena arrivo a casa mi precipito di sopra per evitare i miei genitori. Sono sicura che lo capiranno. Anche se non mi sento cambiata, magari ho un aspetto diverso. Oppure cammino in maniera diversa. Non ho nemmeno controllato se sanguino oppure no. Ma sono in camera mia solo da pochi secondi quando sento che la mamma mi chiama e mi dice di scendere. Tengo addosso la giacca di jeans e mi trascino di sotto per affrontare la situazione.

Lo sanno. Sono sicura che lo sanno.

«Perché sei corsa di sopra?» mi chiede la mamma. «Volevamo dirti quanto siamo orgogliosi di te. Ma dove sei stata? Eri con Imogen?»

La mamma mi fa tante di quelle domande che non so da quale cominciare. Ma almeno non ha capito cos'ho fatto.

«Sì» dico. «Siamo state un po' in giro.» Papà mi guarda socchiudendo gli occhi. Non mi crede. Ma la cosa peggiore è che gli vedo la delusione dipinta in volto.

«Papà va a prendere del fish and chips» dice la mamma. «Abbiamo pensato di premiarti.»

«Grazie» rispondo. Ma mi accorgo di non avere per niente fame. «Vorrei solo andare a cambiarmi. Ho un po' freddo.»

«Sì. Be', è un po' da sciocchi indossare una gonna così leggera con questo tempo.» La mamma mi squadra dall'alto al basso e io corro di sopra prima che riesca a capire qualcosa.

Poco prima delle undici papà bussa alla porta della mia camera e mi chiede se sono sveglia. Potrei far finta di dormire ma la curiosità ha la meglio: ultimamente papà evita la mia stanza come la peste.

«Volevo solo dirti quanto sono stato orgoglioso di averti sentita lodare dai tuoi insegnanti oggi pomeriggio» dice, entrando e sedendosi alla sedia della mia scrivania. «Ma continua a essere brava così, non sederti sugli allori. Tra pochi mesi avrai gli esami finali.»

«Lo so, papà. Studio ogni giorno.»

Lui annuisce, gli è impossibile contraddire la mia affermazione. «Però non distrarti. È questo che sto cercando di dirti.»

Adesso capisco qual è il vero motivo del suo intervento. Potrei finire il discorso qui e promettergli che non sarà così, ma voglio sentire qual è il suo problema.

«Papà, non mi sto distraendo. Perché lo pensi?» Così lo costringo a uscire allo scoperto.

«I ragazzi sono una distrazione» dice, con lo sguardo fisso sul pavimento.

Da sdraiata che sono mi metto seduta sul letto. «Stai parlando di Adam? Perché insisti sempre su questo punto? Non ha fatto niente di male, lascialo in pace!» Ora sto gridando, e tra poco la mamma accorrerà in difesa di mio padre.

«Calmati e modera il tono della voce. Vuoi che i vicini pensino che siamo degli hooligan?»

Faccio come dice e abbasso la voce, ma sono ancora furibonda. «Perché ce l'hai con Adam?»

Papà ora mi guarda in faccia e di nuovo gli vedo la delusione dipinta sul volto. «Non va bene per te, Leah. Tu ora devi solo concentrarti sui tuoi esami e prepararti a prendere il diploma, e non va bene che... che tu ti distragga.» Ancora quella parola.

Dico a papà che è un ragionamento ridicolo. Che Adam è bravissimo a scuola, anzi, più bravo ancora di me.

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